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Master in food science, arrivano i primi laureati

4 August 2020

Tra i neolaureati del Master in Food Science for Innovation and Autenticity c’è Stefano Tonini, che ha svolto un periodo di tirocinio presso Pan Surgelati e ottenuto un finanziamento dall’impresa di Laives per svolgere un periodo all’estero all’Università di Cork.

Cento dieci e lode e la palpabile felicità di chi ha concluso un percorso di studi ricco di soddisfazioni. Stefano Tonini, 27 anni, bolzanino si è appena laureato all’unibz in “Food Science for Innovation and Authenticity”. Stefano fa parte del gruppo di sei studenti che per primi hanno concluso il master in food science di durata biennale attivato nel 2018 dall’ateneo Bolzanino in partnership con l’Università di Parma, di Udine e il sostegno delle industrie altoatesine.

Il Master in Food Science

Dopo il bachelor in Scienze agrarie e agroambientali all’unibz, Stefano ha deciso di continuare gli studi nel campo delle scienze e tecnologie alimentari. “In triennale avevo seguito dei corsi relativi a questa tematica, in particolare sulle fermentazioni microbiche usate come biotecnologia per lo sviluppo ed il miglioramento di prodotti alimentari. , e mi sono appassionato. Sono partito per l’Irlanda dove ho svolto un mese di ricerca per la tesi triennale nel laboratorio della University College of Cork (UCC), rinomata in particolare per le ricerche nel settore lattiero-caseario, campo della mia tesi di laurea triennale”. Nel frattempo, all’unibz, hanno attivato il master in Food Science coordinato dal professor Marco Gobetti e Stefano ha deciso subito di iscriversi.

Il periodo all’estero presso University College of Cork (UCC)

Dopo due semestri di lezioni e laboratori in inglese a Bolzano assieme ad altri 15 studenti, lo studente bolzanino ha scelto di specializzarsi in Food Chemistry ed è partito di nuovo alla volta dell’Irlanda: è tornato all’Università di Cork, dove ha seguito un semestre di corsi dando i relativi esami. “È stata un’ottima esperienza. Ho potuto sperimentare una vita universitaria e un approccio alle lezioni diverso da quello che avevo vissuto a Bolzano. A Cork vivevo all’interno di un grande campus universitario, la mia vita ruotava tutta attorno all’università, ai corsi e alle attività studentesche. Le lezioni erano frontali e piuttosto teoriche, con docenti di rilievo internazionale. Qui a Bolzano invece abbiamo avuto l’opportunità di fare molte attività di laboratorio e lezioni in classi piccole dove il rapporto docente-studente era ottimale. Entrambe le esperienze mi hanno arricchito molto”.

La borsa di studio con Pan Surgelati e il tirocinio

A finanziare il periodo all’estero di Stefano è stata Pan Surgelati. “Dopo il primo anno ho fatto un colloquio con l’azienda e sono stato selezionato per una borsa di studio. Per me è stata una grande soddisfazione avere questa sponsorship. Al temine del periodo di studi ho poi avuto la possibilità di svolgere in azienda il mio tirocinio pre-tesi magistrale”.

Stefano Tonini, neo laureato, assieme al suo supervisor Karl Huber, Amministratore Tecnico in Pan Surgelati

 

Nell’impresa di Laives Stefano ha lavorato un mese nel settore controllo qualità. “Ho progettato e svolto delle analisi che mi sono servite per la mia tesi, ho imparato a monitorare il processo di produzione, in particolare della pasta sfoglia. Il mio focus era definire gli standard qualitativi di questo tipo di impasto, in particolare, ho lavorato con la farina di grano tenero, per capire quali caratteristiche fisico-chimiche incidano sulla produzione e qualità  della pasta sfoglia”.

Il lavoro a Pan Surgelati è stato la base per la scrittura della tesi, discussa con successo alla fine del semestre. Ora Stefano vorrebbe continuare gli studi in campo accademico, ma spera di portare avanti anche la collaborazione con l’impresa. “Con la mia tesi ho posto le basi per un lavoro che vorrei approfondire per avanzare nella ricerca in questo campo e dare un contributo da applicare al mondo della produzione alimentare. Nell’azienda – continua Stefano-  ho trovato tanta voglia di innovare e di collaborare con l’università. Questo corso di studi, e soprattutto la tanta attività pratica prevista, mi hanno permesso di toccare con mano ciò che avevo studiato sui libri e – conclude il neolaureato –  capire la grande sfida che rappresenta applicare gli studi in laboratorio al mondo della produzione”.