Aziende

Emergenza Coronavirus, le imprese si mettono in moto

27 Marzo 2020

Sono tante le iniziative dal mondo imprenditoriale altoatesino per sostenere chi contrasta il Coronavirus.

C’è chi produce pannelli protettivi in vetro per farmacie, sportelli bancari o esercizi essenziali, chi protezioni individuali. C’è chi attiva raccolte fondi, chi mette in campo tutele speciali per proteggere i propri collaboratori. Chi utilizza i propri contatti all’estero per procurare materiale sanitario per l’Alto Adige e per gli ospedali in emergenza in Italia. Chi si rende disponibile per trasportarlo. Di fronte all’emergenza Coronavirus, le imprese altoatesine si sono azionate immediatamente.

Alcune hanno già fabbricato e consegnato nuovi prodotti, altre si stanno organizzando per farlo. Hanno messo le loro competenze, la loro creatività, la loro spinta innovativa e il loro spirito imprenditoriale al servizio della comunità, per sostenere concretamente chi si adopera per fronteggiare l’emergenza e dare così il loro contributo nel contrasto al Coronavirus. 

La diffusione del Covid-19 ha messo il mondo intero e l’economia globale di fronte a uno scenario difficile e inimmaginabile fino a poche settimane fa. Tuttavia, l’impegno, la voglia di fare e i risultati portati a casa dalle imprese dimostrano insieme una convinzione: sarà il lavoro di tutti a permettere di superare questa grande sfida a cui ci troviamo di fronte. 

In questo articolo raccontiamo alcune delle iniziative messe in campo dalle imprese in Alto Adige.

Se volete segnalarci la vostra, scrivete a: contact@industryisin.bz.it 

Il Gruppo Oberalp reperisce 1,5 milioni di maschere e Fercam le trasporta 

A mezzogiorno del 24 marzo alla sede della Salewa di Bolzano sono arrivati quattro camion carichi di materiale sanitario proveniente dalla Cina destinato al personale sanitario dell’Alto Adige.

Grazie ai suoi contatti in Cina, infatti, il Gruppo Oberalp-Salewa, leader in abbigliamento sportivo dell’imprenditore bolzanino Heiner Oberrauch, è riuscito a organizzare una fornitura dalla città cinese di Xiamen di 1,5 milioni di mascherine e 430.000 tute protettive, di cui 30.000 per utilizzo in ambienti sterili, come sale operatorie.

I materiali sono arrivati in aereo a Vienna, grazie al sostegno logistico del governo austriaco.  L’impresa altoatesina di trasporto Fercam, accompagnata dalla Protezione civile locale e dai vigili del fuoco, li ha poi condotti a Bolzano, confezionati in 25.000 pacchi.

Saranno distribuiti a dottori e infermieri negli ospedali e ai medici di medicina generale. Ma anche a coloro che prestano servizio presso i distretti sanitari e le case di riposo nonché alle farmacie. “Una parte – spiega Heiner Oberrauch – sarà per gli ospedali in Alto Adige, una parte per quelli della Lombardia. Nei prossimi giorni è in arrivo altra merce destinata alla Protezione Civile e alle aziende. Siamo diventati un provider di maschere e tute protettive  anche per la Croce Rossa dell’Austria”.

Poiché sul mercato mondiale è in corso una competizione senza precedenti per l’approvvigionamento del prezioso materiale protettivo, questo viene consegnato soltanto a chi è in grado di pagare più velocemente e con pagamento anticipato. Il Gruppo Oberalp ha anticipato il denaro necessario. Anche il trasporto aereo è stato una sfida. “Ho chiesto alla Croce Rossa austriaca di controllare il materiale all’aeroporto prima che venisse scaricato, per assicurarmi di avere ciò che avevamo ordinato”, ha raccontato all’Ansa Christoph Engl, amministratore delegato del Gruppo. 

 

La Thun garantisce massima tutela ai dipendenti 

Molte imprese sono costrette a chiudere per via delle restrizioni. La Thun ha scelto di anticipare eventuali nuovi provvedimenti del governo, ad oggi limitati al 3 aprile, e ha deciso di mantenere la chiusura dei propri 140 negozi italiani fino al 2 maggio per proteggere la salute dei propri dipendenti e dei clienti. 

Nonostante la lunga chiusura prevista, l’impresa intende tutelare al massimo le proprie collaboratrici e collaboratori. La Thun garantirà loro il 100% delle retribuzioni mensili e adotterà da subito tutte le soluzioni organizzative disponibili, attraverso un fondo aziendale di integrazione salariale a supporto degli ammortizzatori sciali che saranno successivamente richiesti. 

“I buoni risultati conseguiti nel 2019 – afferma Francesco Pandolfi, CEO di THUN S.p.A. – e la determinazione della famiglia Thun nell’investire sul brand e sul capitale umano ci consentono di istituire un fondo integrativo delle retribuzioni. In questo modo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali non avrà un impatto negativo sul reddito mensile di tutti i nostri 860 dipendenti. La nostra priorità è quella di mettere in sicurezza le famiglie delle nostre risorse per questo periodo di chiusura. Siamo certi che se la situazione di emergenza dovesse rientrare per il mese di maggio sarà possibile riprendere a pieno le attività.” 

Il Consiglio di Amministrazione di Thun, si legge in un comunicato dell’impresa bolzanina,   ritiene che i valori espressi dal Brand, la centralità della casa, dello stare insieme, della gioia unita alla competenza e la passione con cui tutta la popolazione aziendale sta affrontando questo momento consentiranno di superare velocemente l’emergenza e ripartire con successo. 

Inoltre la Fondazione Lene Thun Onlus ha deciso di devolvere 100.000 euro per affrontare l’emergenza sanitaria e ha attivato una raccolta fondi a favore degli ospedali che si trovano nella condizione di maggior necessità a causa della diffusione del Coronavirus. Gli ospedali saranno via via individuati sulla base dell’evolversi della situazione.

 

La produttrice di facciate Alpewa fornisce barriere per farmacie, sportelli ed esercizi

Per prevenire la diffusione di virus e batteri, Alpewa, specializzata in soluzioni di rivestimenti per coperture e facciate, assieme all’azienda Trenkvalder and Partners, ha intensificato l’istallazione di barriere protettive modulari in plexiglass per esercizi commerciali e uffici. Obiettivo: proteggere dipendenti e clienti di farmacie, negozi di alimentari, banche, stazioni di servizio, reception. Tutti coloro insomma che lavorano e frequentano luoghi dove sono necessariamente esposti al contatto diretto.

Le barriere installate in una farmacia

La base delle pareti divisorie sviluppate da Alpewa sono in acciaio, il che garantisce stabilità. Inoltre, essendo prefabbricati e modulari, possono essere installati su qualsiasi tipo di bancone senza la necessità di avere dei punti di fissaggio. “Si tratta di un  sistema mobile e autoportante, sicuro, veloce, semplice e flessibile che permette di garantire la salute e rispettare le norme vigenti in materia di protezione da agenti patogeni”, assicura l’impresa che ha già avviato l’installazione in diversi esercizi commerciali, sportelli bancari e farmacie in Alto Adige.

Le dimensioni standard del prodotto sono 80 cm di larghezza per 90 di altezza. Il vetro trasparente infrangibile ha uno spessore di 4 o 5mm. “Stiamo svolgendo la fornitura 24 ore su 24, sette giorni su sette. Riusciamo a garantire così una consegna in 3 o massimo 4 giorni durante questo periodi di contenimento della diffusione del COVID 19”.

Impegnata nella produzione e installazione di schermi e pareti protettive è anche l’impresa Barth, che opera nel settore degli arredamenti per interni e ha sede a Bressanone.

“Inizialmente – racconta il titolare Ivo Barth – le pareti protettive erano state sviluppate per farmacie, negozi di generi alimentari o uffici e enti con accesso pubblico, ma vista la grande richiesta da parte di molti altri settori abbiamo avviato la produzione di ulteriori modelli sia standard che su misura in base alle richieste specifiche. Data la necessità ci stiamo impegnando a soddisfarle in tempi brevissimi”.

Texmarket produce 150.000 scaldacollo per la popolazione

L’impresa di abbigliamento sportivo Texmarket ha risposto alla richiesta della Pubblica Amministrazione altoatesina  tramite Assoimprenditori Alto Adige e ha prodotto e consegnato in tempi record di 150.000 scaldacollo destinati alla popolazione.

Obiettivo: sensibilizzare la popolazione all’utilizzo di un semplice dispositivo di barriera e limitare l’emissione di goccioline con tosse e starnuti e in questo modo contribuire a proteggere le altre persone qualora si fosse portatori del virus. Ne abbiamo parlato in questo articolo.